martedì 11 ottobre 2016

Ancora tu,semmai tu...

Vecchio molo e passi nell'attesa
foschia di lenta paralisi nel desiderio di te.
Piatto lo specchio e fermo e gelido, non so se sapere o non
sapere sia meglio qualcosa pur sarà di questa lotta.
Disagio nel succedersi dei giorni, delle ore, dei minuti,
legato ad un ombra la cui luce sempre più flebile s'allontana tendendomi la mano debole.



Ancora ( Un' altra poesia )





Il silenzio delle 02.00 e di noi due... un silenzio pesante e disperante
fa freddo adesso, come quelle sere in cui il tuo calore mi riempiva il cuore, in cui nasceva l'amore.
E sei lontana, come mai, dalle mie braccia, in questa notte ormai letale come una  freccia
quanti sbagli, quante incomprensioni e quanto bene nelle nostre canzoni.
Abbiam lasciato passare troppo tempo ed il tempo non torna mai, nemmeno tu tornerai
rimango qui a farmi male senza voglia, quel divieto... il fuoco, la paglia...
fa ridere, se non fosse che fa maledettamente male, quell'assurdo divieto d'amare.
Tutto finito, tutto abbandonato senza difesa , come un'illogica pretesa, senza lotta come qualcosa usa e getta,
ma nel fondo dei miei occhi i tuoi occhi, per sempre incisi nell'anima sciolti in una lacrima.
Ti devo lasciar andare mio angelo, angelo mio, mio dolce sospiro, perché tu lo vuoi, perché non ho più respiro
ti devo lasciar andare perché come il più bel fiore non può vivere senza calore cosi è per  l'amore.
Arrivederci infinitamente dolce mio cuore.





Chiedo infinitamente scusa a Paolo Morelli per aver indegnamente accostato i miei balbettii alla sua poesia.

venerdì 9 settembre 2016

Partis avant d'avoir tout dit

C'era una storia tanto tempo fa, splendida ed imprevista , pura e bella.
Ora ci sono solo queste calde lacrime, silenziose, che a fatica scendono giù ,amare.
C'erano un angelo ed un bambino o forse una farfalla leggera e colorata ed un pesante e goffo elefante, ingenuo e confuso.
Poi l'inverno ,forse ,della diffidenza , forse della paura e tutto si congelò ,alla farfalla fu impedito il volo, all'angelo fu impedita la luce e l'elefante non seppe far altro che lottare, spingere, gridare contro il gelo del silenzio.
Il bambino si perse in un labirinto, senza fine ,di specchi distorti ,da cui non uscì più.
Forse ci sarà una nuova primavera e tutto tornerà com'era ,semplicemente ,dolce e  bello di gioia . Ora ,solo qualche lacrima , amara,
scivola lentamente ,dal nulla verso il nulla e...
forse è già una risposta, carica di giustamente pesante speranza.